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Sbiancamento

Perché i denti diventano scuri?

I denti sono formati da due strati sovrapposti, lo smalto e la dentina, essi non sono completamente isolati dall’esterno ma hanno scambi continui con la saliva. Attraverso questo meccanismo le sostanze colorate (cromogeni) possono depositarsi e scurire i denti. Tè, caffè, vino rosso in abbondanti quantità ma soprattutto il fumo sono tra i principali colpevoli.

Alcune sostanze possono invece depositarsi sopra lo smalto del dente senza entrare all’interno, è il caso dell’accumulo di tartaro che nel tempo può scurirsi fino a diventare nero, per togliere questo tipo di macchie è necessaria una rimozione meccanica attraverso una efficace igiene orale professionale.

In altre situazioni, infine, le macchie possono invece dipendere da anomalie dello sviluppo del dente o dall’assunzione in giovane età di particolari antibiotici come le tetracicline, per questo tipo di problematiche è necessaria un’attenta valutazione da parte dello specialista.

Come funzionano i prodotti sbiancanti per le macchie dei denti?

Gli agenti sbiancanti sono prodotti che liberando ossigeno attivo possono eliminare le sostanze scure all’interno dello smalto senza alterare minimamente la struttura del dente. I risultati sono solitamente molto gratificanti con un passaggio anche a 8-10 gradazioni di bianco in meno.

Tralasciando i prodotti sbiancanti “fai da te” che hanno una percentuale di agente sbiancante inferiore al 6%, lo sbiancamento professionale può essere svolto principalmente con due modalita:

– in studio con o senza attivazione dello sbiancante;

– a casa con mascherina individualizzata.

Nel primo caso con una o più sedute si può raggiungere il massimo dello sbiancamento possibile grazie all’applicazione di un gel con concentrazione fino al 35 % dello sbiancante. Nel caso in cui venga praticato lo sbiancamento dei denti a casa, vengono preparate due mascherine delle arcate dentali in cui inserire il gel al 10% da portare ogni notte per circa due settimane.

Quali sono le conseguenze e le controindicazioni di questa pratica?

L’unico fastidio che può provocare un trattamento sbiancante correttamente eseguito è una temporanea sensibilità, che scompare in qualche giorno. Non è mai stato dimostrato alcun tipo danno alla struttura del dente conseguente ad un’azione di sbiancamento.

Non sempre è indicato eseguire uno sbiancamento, se sono presenti recessioni gengivali, malattia parodontale (piorrea) o carie è certo un aumento drastico della sensibilità, questi problemi vanno risolti prima di qualsiasi trattamento cosmetico.

Se invece sono presenti otturazioni, capsule, impianti sui denti davanti, naturalmente non cambieranno colore insieme al dente naturale.

Per ottenere un’estetica ottimale in questi casi sarà necessario rifare le otturazioni e i manufatti protesici dopo circa 20 giorni o nelle situazioni opportune valutare soluzioni diverse come faccette e corone estetiche.

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